1996 Mons. Carlo Bordoni, introduzione al volumetto "Il Vescovo di tutti"
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- Categoria: ricordo e testimonianza
- Pubblicato Lunedì, 22 Febbraio 2021 15:28
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INTRODUZIONE
di Monsignor Carlo Bordoni
(già direttore de “IL TICINO”)
Un discorso alla buona "da caminetto" più che la stesura “a tavolino" di un preciso bilancio di un decennio di episcopato. E seduti al caminetto si parla a ruota libera senza un rigoroso ordine del giorno.
L'intervista al vescovo che ho il compito di presentare è un omaggio spontaneo che si colloca ai margini dette celebrazioni ufficiali programmate da un apposito comitato per ricordare, non in forme e in toni trionfalistici, ma con finalità strettamente religiose, l'operoso decennio di episcopato del vescovo monsignor Volta, trapiantato dieci anni fa nella nostra diocesi dopo una vasta esperienza in campo educativo e pastorale vissuta nella nativa Mantova, passando poi a quello più impegnativo dell'assistenza spirituale ai giovani dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
La conversazione è a tutto campo: da quello strettamente religioso e pastorale, a quello sociale e politico. In quest'ultimo il vescovo, pur riaffermando la sua "incompetenza" ed astenendosi rigorosamente dall'esprimere giudizi su persone ed istituzioni operanti nel nostro territorio, non manca di suggerire saggi consigli per una valida impostazione ed una buona soluzione dei complessi problemi della città, fissando in tre precisi punti le qualità di un saggio amministratore: dirittura morale ("l’onestà dirige il fare"), competenza ed amore alla propria città.
Ma tema principale della conversazione è la sua missione di vescovo ("il vescovo che va è come un bracciante che va a lavorare un campo"), la lunga strada che lo ha portato nella nostra città, dove già in precedenza aveva avuto occasione di trovarsi ancora nella veste più semplice di sacerdote, professore ed educatore. Ed i giovani furono sempre protagonisti di questi incontri.
Non a caso, appena giunto a Pavia, il vescovo va dai giovani di don Boschetti.
E sono incontri che si moltiplicheranno lungo il corso di questo decennio di episcopato, allargandosi poi agli ammalati e sofferenti degli ospedali, delle case di riposo e agli ospiti del carcere.
Momenti privilegiati delle più solenni festività dell'anno. Ed è prima di tutto tra queste persone che Giovanni Volta si farà portatore di quella Parola in cui ha concentrato tutto il suo impegno di vescovo.
E con la Parola anche la Speranza, erede del monito di Paolo VI: "Dobbiamo fare una provvista di speranza".
Un altro settore nel quale monsignor Volta si fa presente - con molteplicità di iniziative intese a sottolinearne l'imprescindibile ruolo - è quello della famiglia, nei confronti della quale non manca di esprimere giustificate apprensioni che emergono dalle lettere con le quali puntualmente ad ogni Pasqua entra in tutte le case insieme alla benedizione del sacerdote.
Nell'intervista un particolare rilievo ha trovato il gravoso e delicato compito che per non pochi anni monsignor Volta ha dovuto sostenere - per designazione della Cei - quale Presidente della commissione "Giustizia e pace", durante il quale periodo si fece promotore ed autore di quel documento sulla legalità che tanto interesse ed attenzione suscitò e ancora suscita anche nel mondo politico.
Sulla storia e vicenda di quel documento monsignor Volta rivela interessanti particolari che denunciano la serietà con cui vengono preparati i documenti della Chiesa che sempre richiedono l'apporto di studi, di indagini e di approfondimento da parte di una vasta e scelta équipe di uomini (molti anche i laici) esperti nelle diverse materie.
Le parole conclusive dell'intervista stanno bene anche a chiusura di questa modesta prefazione, per quella carica di sensibilità e di umanità che ci fanno scoprire in monsignor Volta l'uomo di cultura ma anche il pastore di tanto buon cuore. Dice il vescovo: "C'è una contropartita: la meraviglia che mi prende spesso quando, se mi fermo con un bambino o vicino a un malato, mi rendo conto di recare tanta gioia. E penso: io che non conto niente riesco a far contenta una persona.... "