IL PRESBITERO

 A. IL PRESBITERO

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GAZOLDO e MANTOVA (1928-1977) 

 

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A. 1. La famiglia e gli studi

A. 2. Da studente a docente: la virtù del dialogo

A. 3. Agli albori della contestazione studentesca: un confronto a viso aperto

A. 4. Il Concilio e il post-Concilio

A. 5. Rettore del Seminario (marzo 1973-novembre 1977): Verità e collegialità

A. 6. MILANO (1977-1986)

 

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A.1. La famiglia e gli studi

b1Giovanni Battista Volta nasce a Gazoldo degli Ippoliti, in provincia di Mantova, da Francesco e Teresa Penasa, il 14 marzo 1928 ed è battezzato a Gazoldo pochi giorni dopo, il 19 marzo. È ottavo di nove figli, tra cui due sorelline già defunte; il fratello maggiore, Mario, ha 15 anni; quattro anni dopo di lui nascerà Giuseppe. La famiglia è originaria di Rivarolo Mantovano, [1] nella Diocesi di Cremona nella quale è sacerdote il fratello di suo padre, don Andrea.

La casa natale a Gazoldo in via Marconi.    La finestra al piano terra è quella del suo studio

Il Seminario Minore di Mantova in quegli anni è ospitato nella tenuta del Vescovo mons. Menna sulla collina di Camaldoli di Gussago, sovrastante Brescia, non facilmente raggiungibile da Gazoldo. E così Giovanni, terminata la scuola elementare, frequenta gli studi fino al termine del Ginnasio nel Seminario di Cremona, Diocesi a cui resterà sempre legato: mantiene vivi nel tempo sia l’amicizia con i suoi compagni di classe, sia il riconoscente ricordo di mons. Costante Bellini di Spineda, suo padre spirituale negli anni 1939-1944, sulla cui tomba nel piccolo cimitero locale si reca talora a pregare. Divenuto emerito, sarà spesso presente nella Diocesi di Cremona, chiamato per conferenze, ritiri spirituali e soprattutto per Cresime e celebrazioni liturgiche.

Prosegue gli studi nel Seminario Maggiore di Mantova (rettore mons. Bergamini e vice-rettore don Luigi Longhi) e viene ordinato presbitero in Duomo dal Vescovo Domenico Menna domenica 29 giugno 1952. [2]b2

Inviato a Roma come alunno del Seminario Lombardo [3] per studiare Teologia alla Pontificia Università Gregoriana (1952-1955), conseguirà la laurea nel 1957 con una tesi sulla redenzione dalla morte nel pensiero di Agostino, discussa con il prof. Flick. 

                                                                       Mons. Domenico Menna. il "suo" vescovo

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A.2. Da studente a docente: la virtù del dialogo

don Volta davanti Seminario di Mantova

Don Volta in Via Cairoli davanti al Seminario

Al suo rientro in Diocesi (1955) viene nominato assistente della FUCI (1955-1964) e in seguito dell’Azione Cattolica (1964-1973).

Nel 1955 inizia anche la sua attività di docente: Filosofia e Teologia nel seminario di Mantova (1955-1977), e Teologia Fondamentale alla Facoltà Teologica Interregionale di Milano (1969-1986)[4].

Insegna anche Religione al Liceo Ginnasio “Virgilio” (1958-1968): cinque classi. Per i primi due anni ha un corso completo, successivamente ha solo classi del triennio. È un professore vicino ai suoi alunni, attento e capace di ascolto.[5]

Nel 1971 pubblica presso l’Editrice La Scuola il diario di uno di loro, Ferrante Bandera, morto per un linfogranuloma a pochi giorni dall’esame di maturità: Diario di una breve stagione, riedito poi a Pavia nel 1996. Scrive nella prefazione all’edizione pavese: “Vorrei dedicare queste pagine a tutti i ragazzi che stanno affrontando la vita, perché vi trovino un esempio credibile; … in particolare ai ragazzi ammalati, in ricerca o disorientati. … Che Ferrante possa diventare un incoraggiante compagno di viaggio con il quale possano dialogare sui problemi fondamentali che incrociano la loro esistenza.” [6]

Dialogare: sarà questa la cifra che costantemente caratterizzerà il suo rapporto coi giovani.

In questo stile di pastorale giovanile si colloca la sua attiva presenza ai Veritas: mini campi-scuola di sei giorni al termine dell’anno scolastico a Pozza di Fassa come premio e come occasione di approfondimento per studenti delle Scuole Superiori scelti dagli insegnanti di Religione. Vi partecipano tutti i docenti di Religione con i loro alunni; don Volta è una sorta di "primus inter pares": spesso relatore e coordinatore dei dibattiti e sempre guida nelle escursioni sulle Dolomiti.

Molti dei suoi alunni continueranno con don Volta il loro cammino nella FUCI e d’estate nei soggiorni presso la Casa Alpina di Pozza. [7]

don Volta con don Signorini Don Volta e don Signorini al Veritas, Rifugio Ciampedie

Ma non gli basta ascoltare e comprendere i suoi alunni: con la lungimiranza che caratterizzerà costantemente la sua azione pastorale, promuove la nascita in ogni istituto dei gruppi di Gioventù Studentesca (nulla a che vedere con analoghe esperienze milanesi di don Giussani: a Mantova si tratta di una sorta di sorella minore della FUCI, filiazione diretta dell’Azione Cattolica).

E, ritenendo che una pastorale studentesca debba fare i conti il reale vissuto dei giovani conosciuto mediante dati quanto più possibile “oggettivi”, in collaborazione con altri docenti di Religione formula un ampio e dettagliato questionario da somministrare non a campione, ma a tappeto nelle classi del triennio di tutte le Scuole Superiori della Diocesi: egli stesso si sobbarca il gravoso compito dello spoglio e della relativa analisi statistica, coadiuvato da un gruppo dei “suoi ragazzi”.

Complementare a tale indagine sarà un questionario a tutte le parrocchie per rilevare le iniziative (e la partecipazione ad esse) rivolte ai giovani. Il tutto confluirà in una settimana di studio e di programmazione per i sacerdoti della Diocesi che si terrà a Breguzzo nel 1967.

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A.3. Agli albori della contestazione: un confronto a viso aperto

Quando il 31 dicembre 1962 viene approvata l’istituzione della Scuola Media unica e si fa più vivo il dibattito sulla riforma anche delle Superiori (in particolare dei Licei a cui si sarebbero iscritti alunni con scarse competenze in Latino), gli studenti del “Virgilio” non ne sono semplici spettatori.

I primi incontri avvengono nell’ottobre del ’63 a casa di un’alunna (Gisella Filippi) in gruppi di studio ristretti, con lo scopo di individuare percorsi che consentano agli studenti di esprimere il proprio parere sui problemi del loro istituto.

Successivamente il dibattito si allarga in incontri assembleari pomeridiani autogestiti (ampia la partecipazione dei ragazzi di Gioventù Studentesca), che si svolgono nel salone di S. Orsola (parroco mons. Rosa), nella sede abituale delle conferenze promosse dall’Azione Cattolica.

È in questi anni (inizio anni ’60) che don Volta – benché insegni per sole cinque ore settimanali e sia tra i più giovani docenti del Liceo - riceve dal preside Vecchiato l’incarico di vice-preside, per la sua capacità di relazionarsi in modo costruttivo con tutte le componenti della scuola e soprattutto con i ragazzi.

Sarà don Volta (divenuto Assistente diocesano b5di A.C.) l’ispiratore della tavola rotonda organizzata il 29 marzo 1965 in S. Orsola dall’UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi) allo scopo favorire un confronto aperto tra docenti, genitori e alunni, rappresentati rispettivamente dal prof. Serafino Schiatti (docente di Latino e Greco e presidente dell’UCIIM), dal dott. Filippo Capobianco e dall’alunna Anna Orlandi dell'ultimo anno di Liceo Classico. Grazie all’intuizione di don Volta, per la prima volta gli studenti di Mantova possono far sentire “ufficialmente” la propria voce; possono esprimere pubblicamente le proprie istanze in un franco e rispettoso confronto e in un dibattito vivace e serrato.

Per quei tempi, che uno studente possa liberamente e pubblicamente criticare l’organizzazione del sistema scolastico, dissentire da quanto affermato da un preside prestigioso qual è il prof. Poltronieri del Liceo Scientifico e avanzare proposte alternative è un’innovazione sconcertante, che tuttavia incontra vasti consensi. Sul solco di analoghe esperienze, la contestazione studentesca a Mantova non troverà il mondo cattolico estraneo o impreparato né tantomeno su posizioni di “controparte”; il dibattito si svolgerà in una corretta e spesso costruttiva dialettica.

Parlarsi e ascoltarsi in un faccia a faccia aperto, senza posizioni pregiudiziali di sorta: è questa la carta vincente che consentirà a don Volta di accogliere quanto c’è di positivo negli anni della contestazione studentesca e di esprimere un sereno ma fermo e motivato dissenso laddove ritenga trattarsi di posizioni erronee o quantomeno inopportune.

Un dissenso comunque circoscritto a talune idee e ad eventuali scelte conseguenti: i rapporti interpersonali rimarranno invariati anche quando le posizioni resteranno distanti. Un'esperienza - quella della nascente contestazione studentesca al Liceo Virgilio e nelle Università frequentate dai suoi "fucini" - certamente utile anche per lui, futuro Assistente Generale dell'Università Cattolica.

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A.4. Il Concilio e il post-Concilio

b8Chiesa di S. Orsola: nel salone adiacente si svolgevano gli incontri dell'Azione Cattolica

 

Negli anni del Concilio e del post Concilio profonde un particolare impegno per la diffusione e la recezione dei documenti conciliari in qualità di relatore a vari convegni e di saggista su riviste e pubblicazioni collettive; i temi affrontati vertono principalmente sull’idea di Chiesa e sul rapporto Chiesa-mondo, sulla formazione e sui compiti dei sacerdoti, sul ruolo dei laici e sulla loro formazione, sulla dimensione ecclesiale della famiglia. [8] In Diocesi è attivo collaboratore prima del Vescovo Antonio Poma, (1954-1967, in seguito arcivescovo di Bologna e dal 1969 al 1979 presidente della Conferenza Episcopale Italiana) come suo teologo di fiducia anche nel merito del confronto tra le diverse posizioni dei Padri conciliari: può così conoscere gli sia schemi preparatori del dibattito, sia i diversi orientamenti dei Padri stessi. La collaborazione continuerà costantemente anche con il successore di mons. Poma, il Vescovo Carlo Ferrari (1967-1986)[9]

b6-7

I vescovi di Mantova mons. Poma e mons. Ferrari

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A Mantova, tra il novembre 1964 e l’ottobre 1965, nel salone di s. Orsola si susseguono gli incontri promossi dal neo-assistente dell’Azione Cattolica con personaggi di primo piano nel vivace dibattito ecclesiale che accompagnava i lavori del Concilio: don Giuseppe Dossetti, mons. Enrico Galbiati, il giurista prof. Gabrio Lombardi, il prof. Giuseppe Lazzati, mons. Wojtyla, mons. Alfred Ancel e padre Ernesto Balducci. Per ogni incontro don Volta redige ampia e puntuale relazione sul settimanale diocesano.

Non mancano le “tre giornate di studio” per il clero e gli incontri di formazione per sacerdoti e laici nei diversi vicariati; don Volta ne è il promotore, l’organizzatore e – insieme a mons. Mantovani, a don Bonora e a don Piva –un assiduo relatore.

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A.5. Rettore del Seminario: Verità e collegialità

b9Il Seminario Vescovile di Mantova

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Quando nel 1973 mons. Giuseppe Amari, rettore del Seminario vescovile di Mantova, è nominato Vescovo di Cremona, il Vescovo mons. Carlo Ferrari (1967-1986) designa don Volta a succedergli, continuando a mantenervi l’attività di docenza. Dal 1973 è canonico della Cattedrale e nel 1984 riceve l’incarico di censore ecclesiastico.

Mons. Egidio Faglioni, in quegli anni Padre spirituale del Seminario, così lo ricorda: “Nella sua spiritualità sacerdotale prediligeva dell’insegnamento di Gesù alcuni passaggi che erano diventati grammatica per il suo comportamento. Uno di questi era la frase evangelica: il vostro linguaggio sia SI’, SI’ – NO, NO, tutto il resto viene dal maligno. Per don Giovanni era un comando del Signore, che lo ha fatto diventare persona trasparente e convincente nel parlare e nell’agire. Rifuggiva da ogni falsità ed equivocità. Ha contrastato ogni compromesso. Tutti quelli che lo conoscono sanno che questa linea di condotta non gli ha reso la vita facile”. E, parlando di mons. Volta quale rettore, afferma: “Due sono state le linee emergenti che hanno configurato l’identità dei futuri preti: l’obbedienza alla Verità, che ci fa collaboratori della Verità, e l’ascesi della collegialità”.

L’obbedienza alla Verità veniva sottolineata con l’invito al silenzio, allo studio e alla contemplazione: nelle parole rendere presente la Parola, la Parola che viene da Dio, la Parola che è Dio. Quante volte amava ripetere: il nostro parlare e pensare dovrebbe solo servire perché possa essere ascoltato, perché possa trovare spazio nel mondo il parlare di Dio, la Parola di Dio”.

E “… collegialità dice collaborazione, b9-1ma dice soprattutto comunione nel bene, nella ricerca del Regno di Dio, nell’annuncio del Vangelo. Affermava che per il Vangelo bisogna affrontare la lunga marcia dal protagonismo alla collaborazione. Perché la Chiesa – e, in un orizzonte più ampio, il Regno – non li si costruisce che insieme, nella diversità dei doni e nella comunione con i Pastori. Il progetto educativo, illuminato dal Concilio Vaticano II, era un lavoro veramente collegiale”. [10]

Mons. Egidio Faglioni, amico e collaboratore

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A. 6. Milano (1977-1986)

b10L'ingresso dell'Università Cattolica in Largo Gemelli

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Lascia Mantova nel 1977, anno in cui viene nominato Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, successore di mons. Bellomi andato Vescovo a Trieste.

Trasferitosi a Milano, dove continua ad insegnare alla Facoltà Teologica, sceglie di abitare in un sobrio appartamento in via Lanzone, proprio dietro all’Università, con la sorella Emilia, che – conclusa l’assistenza ai genitori per lungo tempo ammalati – da allora gli resterà sempre accanto anche a Pavia e poi nel suo ritorno a Gazoldo. Egli può così mantenere il clima “di casa” e le consuetudini familiari, libero di continuare a praticare l’accoglienza e l’ospitalità conviviale: la cucina mantovana e il sorriso della signorina Emilia, sempre pronti anche senza preavviso, sono unanimemente molto apprezzati. Rimane in Cattolica dal 1977 al 1986.

In Cattolica è rettore Giuseppe Lazzati (dal 1968 al 1986; morirà il 18 maggio 1986, domenica di Pentecoste, una settimana prima dell’ordinazione episcopale di mons. Volta.) Tra i due presto si consolida una profonda amicizia che favorisce un’intensa e proficua collaborazione. [11]

Tra le molte attività promosse – oltre alle settimane teologiche estive per gli studenti e ai corsi di catechesi per il personale dell’Università- si segnalano due convegni sul tema della pastorale giovanile: Giovani cultura e fede (aprile 1983) e I giovani tra fede, ragione e prassi (novembre 1983). [12] Per l’autorevolezza e competenza dei relatori e per l’attualità del tema scelto, gli Atti dei Convegni hanno ampia diffusione.

Importante è anche l’appoggio e l’incoraggiamento al Coro dell’Università, uno dei fiori all’occhiello dell’Ateneo. [13] Sarà proprio il coro della Cattolica ad accompagnare la liturgia durante la sua ordinazione episcopale.

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N.B.: I documenti citati nelle note di ciascuna delle tre sezioni della biografia sono disponibili in Biografia/Documenti. Nella numerazione delle note, le lettere A, B, C si riferiscono ad A. Presbitero; B. Vescovo; C. Vescovo Emerito. La numerazione che segue corrisponde al numero della nota in cui il documento è citato. Se nella stessa nota sono citati diversi documenti - come nella nota 2 della presente sezione - la numerazione sarà A.2.1.; A.2.2. ; A.2.3. a cui seguirà il titolo del documento in oggetto.

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[1] Vedi: Biografia / La sua famiglia

[2] Della sua esperienza nei due Seminari (quelli di Cremona e di Mantova) e poi di Roma al Lombardo, ha fatto egli stesso un'ampia narrazione in ocasione di un incontro con i seminaristi di Pavia il 29/11/2008: vedi Vita di seminario e vita di preti: continuità e discontinuità di un cammino in Biografia/Documenti.

Vedi La Cittadella - Settimanale dei Cattolici Mantovani - del 6 luglio 1952: La Chiesa mantovana saluta i novelli sacerdoti in Biografia/Documenti. A mons. Menna mons. Volta rimane sempre particolarmente affezionato. Non è certo un caso che i due stemmi episcopali siano così simili: v. Due stemmi a confronto in Biografia/Documenti. Quando, il pomeriggio del 16 gennaio 2004, appena rientrato da Pavia, mentre celebra la Messa nella cappella della sua casa, viene derubato, il furto per lui più grave è quello della croce pettorale di mons. Menna donatagli dalla sorella. Il 24 maggio 2004 concelebra la Messa solenne nel Santuario delle Grazie in occasione del trasporto della salma di monsignor Menna e ne tratteggia un breve profilo, presenti una quarantina di sacerdoti: vedi Il ritorno di un Pastore su La Cittadella del 30 maggio 2004 e "Corteccia bresciana" che liberò Mazzolari dalla galera, Gazzetta di Mantova, nella sezione Biografia/Documenti.

[3] Con gli studenti conosciuti al “Lombardo” mons. Volta mantiene vivi nel tempo i rapporti di stima e di amicizia: quando è libero da impegni pastorali, si reca volentieri a Roma per le annuali celebrazioni dedicate al Santo patrono san Carlo Borromeo, contento di incontrare i suoi ex-compagni di studio. Ogni anno era invitato a presiederle un ex-alunno; in tale veste egli vi partecipa il 4 novembre 2009 e tiene l’omelia che – come sua consuetudine – scrive e alla fine della Messa consegna ai presenti. (vedi testo nella sezione Omelie/Santi e Beati).

[4] Vedi Argomento dei corsi e l'indice di alcuni di essi (sezione Testi/Teologia) tenuti alla Facoltà Teologica degli ultimi anni, e svolti talora in parallelo a Milano e a Mantova.

[5] Vedi Gli anni del Liceo, ricordi di una ex-alunna. (v. sezione Biografia/Approfondimenti).

[6] Vedi Diario di una breve stagione, pag. 5 . (v. sezione Testi/Ragazzi).

[7] Vedi La Casa Alpina di Pozza di Fassa, (v. sezione Biografia/Approfondimenti) pubblicato su La Cittadella, 18 maggio 2012. La Settimana Teologica del 1966, con don Antonio Bonora e don Pompeo Piva fu l'unica nella storia della Diocesi di quegli anni. L'esperienza fu ripresa quando mons. Volta tornò a Mantova e nel Vicariato di Suzzara la ripropose al gruppo di studenti universitari che facevano capo alla Parrocchia dell'Immacolata retta dall'amico mons. Faglioni. E ripresero anche con gli ex-studenti dell'Università Cattolica di Piacenza che erano rimasti legati al loro Assistente mons. Carlo Tarli, amico di mons. Volta, e che erano soliti ritrovarsi periodicamente a Olmo, sull'Appennino piacentino. (v. testi nella sezione Testi/Settimane teologiche).

[8] Vedi Scritti sul Concilio nella sezione Testi/Il Concilio Vaticano II. Non è facile rintracciare gli scritti di don Volta in quanto disseminati in una quantità di varie testate e in molte opere collettive nelle quali solitamente viene fatta menzione del curatore e non gli autori dei singoli contributi. Nella sezione sopra citata vengono segnalati gli articoli e i contributi a tutt'oggi disponibili, senza alcuna pretesa di esaustività e con l'impegno di progressive integrazioni in caso di nuovi ritrovamenti.

[9] Vedi G. Volta, Monsignor Antonio Poma visto da vicino nel tempo del Concilio, in Il cardinale Antonio Poma nello spirito del Concilio e la Postfazione in Il Vaticano II negli appunti di monsignor Carlo Ferrari, entrambi a cura di Stefano Siliberti, Mantova, La Cittadella, 2010 nella sezione Testi/Il Concilio Vaticano II. Nella stessa sezione vedi anche Mons. Poma a Mantova: l'incontro di due stagioni ecclesiali e Dossetti, interprete di speranza.

[10] Vedi Egidio Faglioni, Monsignor Giovanni, uomo di Dio e servo della Chiesa nella sezione Biografia/Documenti.

[11] In via Lanzone insieme a mons. Volta e alla sorella Emilia abitava un assistente della Cattolica, don Stefano Moruzzi, "cappellano" del Collegio Marianum succeduto a don Sandro Maggiolini: v. Una testimonianza e la Lettera di auguri in Biografia/Documenti. Per i rapporti con il rettore Lazzati v. Lo stile educativo di Giuseppe Lazzati, Convegno nel centenario della nascita, Brescia, 01-10-2009, Lazzati visto da vicino, Ostiglia 2009 e Lazzati a Mantova, Mantova 1966. I tre testi sono disponibili nella sezione Testi/Università Cattolica.

[12] Vedi Giovani cultura e fede e I giovani tra fede, ragione e prassi nella sezione Testi/Giovani; La Settimana Teologica a Torgnon in Testi/Settimane Teologiche e la catechesi Significato e valore della nostra fede cristiana (testo che ebbe un’ampia diffusione anche a Mantova per la catechesi agli adulti e la preparazione di adulti alla Cresima) nella sezione Testi/Catechesi.

[13] Vedi in Testi/Università Cattolica Il Coro della Cattolica, http://archiviomusicaledellangelo.wordpress.com/category/coro-delluniversita-cattolica-di-milano/.

 

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